Alla fermata....

Ayase Yukiya

Sera, le 21:30, per la precisione.
Lui solo, alla fermata, un Paio di libri beli grandi in mano, legati da un nastro assieme.
Un sospiro che va' a perdersi nell' aria fredda di Dicembre...
Si strinse agli oggetti che aveva tra le braccia, il viso a sprofondare nella sciarpa di lana multicolore.
Rimase in piedi vicino alla fermata, accanto ad un palo con appeso un elegante orologio bianco e nero.
Si guardo' intorno, Non sapendo in fondo se proseguire a piedi o aspettare ancora che qualche mezzo passasse per quella fermata...
In fondo pregava in un' ultimo giro delle corriere, nonostante sapesse quasi per certo che per quella giornata non ce ne sarebbero piu' state.
Chiuse gli occhi, rabbrividendo infreddolito, poi li riaprì sospirando ancora, guardando poi la condensa che saliva piano nell' aria.

Andrew Black
Quella sera era uscito solo perché aveva fame e si stava annoiando particolarmente, sperava di trovare una preda particolarmente appetibile con cui poter passare il tempo.
Indossava una camicia di seta nera e dei pantaloni anch'essi neri, saltava da un lampione all'altro senza fare rumore.
I lampioni dietro di se andavano spegnendosi al suo passaggio, oscurando ancora di più quella notte la cui luna era nascosta dalle nuvole.
Era una sera perfetta per andare a caccia, si fermo quando vide un ragazzo fermo alla fermata di un pullman, "lui andrà benissimo per oggi" penso scendendo dal lampione e avviccinandoglisi con passo felpato.

scatto' indietro quando vide una fila di lampioni spegnersi, poi deglutì, calmandosi un po' e dicendosi che era probabilmente un guasto.
Poi noto' che anche quello sopra di lui andava spegnendosi.
Alzo' di piu' lo sguard verso l' oggetto, poi, sospiro' e fece qualche passo indietro, stringendosi di piu' ai suoi libri.
Non che avesse paura del buio, ma...il tutto aveva un che di inquietante, in fondo.

"Oh il piccolo ha paura" penso divertito dalla cosa, era indeciso sul da farsi, non sapeva se continuare a giocare con lui o prenderselo subito, però quell'aria da cucciolo impaurito lo istigava a continuare.
Si lecco le labbra pensando al gusto che aveva quel umano, i suoi occhi divennero rosso-rubino mentre saltava alle spalle del ragazzo.
-Buh-gli sussurrò ad un orecchio aspettando la sua reazione e inseguito avrebbe deciso come agire, "sarà una notte indimenticabile" penso mentre sul suo viso nasceva un ghigno poco rassicurabile.

-!!!-
per poco non gli venne un infarto.
Salto' indietro, di colpo, scivolando a terra rovinosamente.
I libri andarono a finire sotto la panca della fermata.
-...-
lo guardo' ancora tremante, un po' per la paura presosi un po' per il freddo di quella serata di novembre...
-scu...scusi...!!-
Sussurro' appena, infreddolito, cercando di recuperare in fretta le sue cose.

Rimase leggermente stupito dalla reazione dell'altro ma non lo diede a vedere, si aspettava che l'altro iniziasse ad urlare o almeno che dicesse qualcosa, ma non che si scusasse come aveva fatto lui.
Quell'umano era al quanto imbranato, penso mentre gli si avvicinava.
«Non fa niente, sono io che ti ho spaventato»cantileno mentre entrambe le estremità della sciarpa tirandola verso di se, quando fu a pochi passi da lui gli tolse totalmente la sciarpa.
Il suo odore era molto invitante quindi ne dedusse che lo fosse anche il suo sangue.

-...!!!-
spalanco' gli occhi, notando solo allora i suoi occhi.
NOn era di certo un colore normale...
Scatto' ancora idietro, non capendo, ma inizio' comunque a correre.
Ragiono' solo dopo qualche minuto...
Nel parlare gli era sembrato di vedere i canini piu' appuntiti, ma...non poteva essere davvero una di quelle creature della notte!!!
Prese a correre piu' velocemente, ora terrorizzato.

"Oooooooooh molto intelligente l'umano" penso tra se vedendolo correre sempre più velocemente tentando sfuggirgli, comincio a camminare lentamente dando così del vantaggio alla sua preda.
«corri, corri topolino che il gatto sta arrivando»sussurrò al vento con tono divertito ma che avrebbe fatto ghiacciare il sangue ad un essere umano.
Una volta stufo accelero il passo fino a superare il ragazzo fermadoglisi di fronte con un ghigno tetro stampato in viso.
«ti ho raggiuunto»disse soltanto

-nngh...-
rabbrividì e torno' ad indietreggiare piano, tremante.
-co....cosa vuole..?-
chiese, stringendosi nelle spalle, terrorizzato.
-la...la prego mi lasci andare....-
mormoro' ancora, ritrovandosi pero' con le spalle al muro.
In tutti i sensi.

«Io voglio te» rispose avvicinandoglisi con passi lenti e calcolati, osservando soddisfatto l'espressione terrorizzata dell'altro, tremava e sembra sul punto di mettersi a piangere pesava.
«Perché dovrei lasciarti andare?»gli chiese raggiungendolo in pochi secondi accarezzandogli una guancia da dietro alle sue spalle, inspirò il suo odore del suo collo ormai scoperto.

-aa...a...-
rimase paralizzato, ormai tra le sue grinfie.
-la...la prego...!-
lo supplico' poi, con gli occhi lucidi, rimanendo immobile.
amche se fosse scappato, lo sapeva, l' avrebbe raggiunto subito...

«Shuuuu»gli sussurrò all'orecchio continuando ad accarezargli la guancia, sbottono i primi bottoni della giacca scoprendo ulteriormente il collo niveo.
«Non ti farò male»disse anche se sapeva che non era vero, quella creaturina era così arrendevole e docile fra le sue braccia.
«come ti chiami?»chiese una volta che li fu di fronte, sorrise o meglio ghigno mettono in mostra i canini affilati.

-n...no!!!-
Tento' di spingerlo via, lasciando cadere a terra i libri.
-la prego mi lasci stare!!!-
inizio' ad urlare, spaventato, mentre le lacrime iniziavano a rigargli il viso.
-la prego...-
tento' di spingerlo via, senza risultato.
Era notevolmente piu' forte di lui, quindi, non lo sposto' di un centimetro.
Tento' di spingersi piu' indietro, tremante, iniziando a pregare sottovoce, sperando che servisse a qualcosa...

"Finalmente una reazione che mi piace"penso mentre il suo ghigno si ampliava scomprendo ancora di più i canini.
«Oh non serve a nulla il tuo pregare» disse avvcinadoglisi e prendendogli l mento fra le mani e alzandolo di scatto, guardo queglio occhi azzurri pieni di lacrimi e si compique del suo operato.
«Tutto quello che farai sarà totalmente inutile contro di me»disse per poi baciarlo con foga forzandolo ad aprire la bocca.

-nnngh...-
chiuse gli occhi, come se avesse, in quel modo, potuto cancellare quelle immagini...
-n...h...-
Si schiaccio' ancora di piu' contro al muro, mentre le lacrime continuavano a rigargli il viso...