| Lui non rispondeva. Forse non sapeva che replicare, forse non ne aveva le forze. Quando un animale si trova messo alle strette, non si sa mai come potrà reagire. Può attaccare, e diventare violento e rabbioso, per proteggere se stesso. O può immobilizzarsi. Il suo cervello pare incapace di reagire, di elaborare una strategia di difesa. Così come quello del ragazzo in quel momento.
E in quel momento dai toni così surreali - la ragazzina che gioca con l'assassino, mentre un cadavere giace ai loro piedi, in una polla di luce singhiozzante - le si affacciano alla mente le parole di una delle sue canzoni preferite.
"Master of Puppets I'm pulling your strings twisting your mind and smashing your dreams Blinded by me, you can't see a thing"
Incredibile come nel testo di una canzone possa specchiarsi l'esistenza di una sconosciuta. Come uguali pensieri potessero attraversare le menti di persone così diverse, era un delizioso mistero, per lei.
Ma con il ragazzo, non aveva ancora iniziato a fare sul serio. In fondo lui le piaceva. C'era un che di nobile, in quello che credeva, e di dolce nelle sue paure e nella sua fragilità. Si, voleva annientarlo, con tutta se stessa. Voleva lasciare un marchio indelebile nell'animo di lui, affinchè non la potesse mai e poi mai dimenticare. C'era qualcosa di intimo, in quel gesto, in cui lei donava il proprio eterno ricordo. Tornò ad ammirare la lama del rasoio. Lui non aveva opposto resistenza, quando lei aveva guidato la mano che lo reggeva. Chissà fino a che punto poteva spingersi... chissà fino a che punto poteva fargli male... Poteva sprofondare in abissi di crudeltà e di dolore così profondi da farle venire le vertigini, e girare la testa. Così con delicatezza ma decisione, sfilò il rasoio dalle sua mani, e si avvicinò ancora di più. Con un braccio gli cinse la vita, premendo il suo corpo esile contro il suo; l'altro braccio, quello in cui teneva il rasoio, lo passò intorno al suo collo, come in un abbraccio. Ma un abbraccio pericoloso. E appoggiò l'arma sulla delicata pelle del collo, premendo appena.
Povero ragazzo....
Mosse il braccio, e la lama incise appena la carne, lasciando dietro di sè una leggerissima striscia rossa, come a tracciare i movimenti del rasoio. Il volto di Chandra era quasi appoggiato sulla sua spalla, e non poteva vederlo in faccia. Peccato.
Leziosa sussurrò nel suo orecchio.
E' una bella arma, sai - mormorò guardando il rasoio - Ma questa tua lama, vessilo dei tuoi stessi principi, della stessa lotta a cui hai immolato la tua vita... potrebbe essere la tua condanna. Potrebbe essere la tua redenzione, qui, stanotte.
Il cuore le batteva forte, gustando il momento
Potrei sgozzarti in questo momento... e poi potrei sventrarti... Martoriarti la carne, come a uno dei colpevoli a cui ti piace tanto dare la morte... Io, una puttana... Potrei regalarti un posto all'Inferno che meriti
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