La Sinfonia del Diavolo

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Recchan
view post Posted on 22/7/2009, 13:26




<< Signor Nomura, la verrò a chiamare tra pochi minuti. Si rilassi nel frattempo >>
<< D'accordo >>
Sorrise al ragazzo dello staff facendo un cenno del capo, aspettando che sparisse dietro la porta
Si sedette composto sull'unica sedia della stanza.
Nel camerino c'era un silenzio surreale. Abbassò lo sguardo sul violino che teneva tra le mani. Il suo Stradivari. Lo avrebbe suonato ancora una volta quella sera.
Chiuse gli occhi facendo un sospiro, cercando di rilassarsi. Pensava al concerto che si sarebbe tenuto tra pochi minuti. Se avesse sbagliato qualcosa? Riaprì gli occhi fissando la sua immagine nello specchio davanti a sé.
Ogni volta prima di un concerto era così. C'era sempre un filo di tensione nell'aria non lo lasciava concetrare davvero.
Un leggero bussare alla porta lo fece trasalire. Vide di nuovo lo stesso ragazzo di prima entrare e dirgli che era ora di andare.
Shirasato si alzò seguando il ragazzo per il lungo corridoio che separava i camerini dal palco.
Si fermò per qualche secondo dietro le quinte aspettando l'ok dello staff. Quando questo arrivò con passo fermo si diresse al centro del palco dell'auditorium. Fece scivolare lo sguardo sul pubblico che applaudiva, quando ci fu silenzio le luci si abbassarono.
Aspettò ancora qualche secondo, già pronto, poi chiuse gli occhi e iniziò a suonare.
 
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Stupida Scimmia
view post Posted on 22/7/2009, 13:36




Era deciso a passare una serata diversa dal solito.
La noia del suo appartamentino letteralmente da due soldi lo straziava.
Si era ritrovato in un auditorium, dove si sarebbe tenuto un concerto di musica classica.
Sorrise, dalla sua perfetta postazione in prima fila.
Durante l' attesa getto ancora uno sguardo ad na locandina che avevano riposto nell' interno.
Shirasato Nomura.
Doveva essere il nome dell' artista che si sarebbe esibito...
Sì, sicuramente. Non vi erano altri nomi, se non quello dell' auditorium.
Ma di certo non era un nome di persona, quello.
Accavallo' le gambe e rimase a fisare il palco, quando le luci si abbassarono, e quando vide sbucare quella figura non pote' che sobbalzare.
Non si aspettava certo che un ragazzino si mettesse a suonare un brano di quella complessità.
Inarco' un sopracciglio e rimase a guardarlo, rimanendo in perfetto silenzio.
 
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Recchan
view post Posted on 22/7/2009, 14:04




"Il Trillo del Diavolo" il suo cavallo di battaglia, la sua composizione preferita.
Si era allenato tanto per performarlo a quei livelli. Ricordava ancora le dita tremare incontrollate dopo ore ed ore di pratica. E a tredici anni sapeva suonarlo quasi perfetamente, non ai livelli in cui era arrivato negli ultimi anni, certo. Dicevano che fosse artificio del Diavolo e a chi glielo chiedeva rispondeva sempre con una risatina -Potrebbe anche essere-
Si concentrò sulle note che emetteva il suo violino accompagnandone il movimento con il capo.
Sochiuse appena gli occhi con un sorrisetto non molto rassicurante. Era stato completamente catturato dalla musica.
 
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Stupida Scimmia
view post Posted on 22/7/2009, 14:09




Rimase ad osservarlo.
Assottiglio' gli occhi e si sporse in avanti come per cogliere meglio i suoi movimenti...
Uno strano sorriso si fece posto sulle sue labbra.
Un brano diabolico suonato da un ragazzino dall' aspetto altrettanto diabolico.
Un mix perfetto.
Appoggio' il viso ad un mano, rimanendo incantato da quella figura.
 
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Recchan
view post Posted on 22/7/2009, 14:15




Il terzo movimento era fantastico! Sublime! Era la sua parte preferita. Lui lo suonava un po' più veloce dell'originale, ma gli dava quel tocco di non so cosa che lo rendeva davvero inquietante. L'archetto saettava veloce sulle corde e l'auditorium veniva riempito da quelle note.
Passò di nuovo lo sguardo sul pubblico, come aveva fatto prima di cominciare, incorciando per un attimo lo sguardo di un uomo in prima fila.
Distolse quasi subito gli occhi per tornare a concentrarsi sul pezzo.
 
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Stupida Scimmia
view post Posted on 22/7/2009, 14:20




-...-
lui invece rimase con lo sguardo fisso sul viso del ragazzo.
poi si concentro' sui suoi lineamenti, il suo fisico...
Non doveva essere inglese.
Torno' appoggiato sullo schienale del sedile, rilassandosi su quella stoffa rossa.
Torno' a studiarne i movimenti, il modo di suonare.
Era bravo, molto bravo...
 
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Recchan
view post Posted on 22/7/2009, 14:31




I minuti passarono, veloci, portandosi dietro le note del suo Stradivari. Lui, ancora con quel sorrisetto che aveva accompagnato il suo concerto, si apprestava suonare le ultime note. Movimenti veloci, lenti, e ancora veloci.
L'archetto sembrava quasi cedere sotto la presa del ragazzo, che pure sembrava tanto leggera.
Chiuse gli occhi, corrugando la fronte, concentrandosi al meglio.
Stava per finire tutto e Sato Teufel sarebbe sparito dietro le quinte.
 
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Stupida Scimmia
view post Posted on 22/7/2009, 14:35




quando noto' che il pezzo stava per terminare si sedette composto e continuo' a guardarlo.
Voleva raggiungerlo la' dietro, anche se non esattamente per parlargli.
la sua sete aumentava ogni secondo di piu', e magari una bella chiacchierata con quel ragazzo...
Sarebbe stata una cosa DIVERTENTE.
 
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Recchan
view post Posted on 22/7/2009, 14:44




Quando l'ultima nota fu suonata e l'archetto scivolò via dalle corde, Shirasato alzò la testa per guardare il pubblico che applaudiva di nuovo.
Fece scorrere ancora lo sguardo sulla platea sorridendo questa volta di un sorriso piacevole.
Incontrò di nuovo gli occhi di quell'uomo in prima fila e si bloccò un istante. Lo fissavano in un modo che non sapeva definire, erano diversi da quelli del resto della sala.
Sorrise di nuovo osservandolo e poi fece un inchino prima di ritirarsi dietro le quinte.
I membri dello staff si complimentarono con lui, qualcuno gli passò un panno. Li ringraziò stringendo la mano ad alcuni di loro e si allontanò velocemente.
Raggiunse il camerino chiudendosi la porta alle spalle.
Sospirò passandosi il panno sulla fronte per asciugarsi un po' di sudore.
 
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Stupida Scimmia
view post Posted on 22/7/2009, 14:47




Lui schizzo' in piedi e si diresse verso l' uscita, dove vi erano delle scale sche arrivavano sin dietro le quinte.
le percorse con calma e quello stesso srano sorrisetto sulle labbra.
Si trovo' davanti a quello stesso camerino, sulla porta un cartellino con le iniziali "S.N."
sorrise, capendo che cosa stavano a significare e fece scattare la maniglia.
 
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Recchan
view post Posted on 22/7/2009, 14:52




Si girò di scatto verso la porta, quando la sentì aprirsi.
Chi poteva essere? Non di certo al sua manager, era a casa con la febbre...sarebbe anche dovuto andare a trovarla...
Fissò la soglia della porta sgranando appena gli occhi.
Era l'uomo che stava in prima fila...come aveva fatto ad arrivare là?
Chiuse la custodia del suo violino mentre si girava completamente verso l'uomo, con un sorriso.
<< ...lei era tra il pubblico >> non era affatto una domanda. Era certo che fosse lui.
 
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Stupida Scimmia
view post Posted on 22/7/2009, 14:56




lui chiuse gli occhi, facendo allargare il sorriso.

L' hai notato..

riaprì gli occhi, sottili e chiari.
Il sinistro coperto dai capelli, ancora.
Gli si avvicino' e lo guardo' dritto in viso.

complimenti vivissimi per il concerto.

gli rivolse un altro sorriso
 
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Recchan
view post Posted on 22/7/2009, 15:04




Rimase per un attimo fermo a fissare l'uomo che si era avvicinato.
Gli faceva uno strano effetto.
<< La...ringrazio >>
Si riprese subito dopo, sorridendo.
<< Come ha fatto ad arrivare qui? >> chiese curioso.
 
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Stupida Scimmia
view post Posted on 22/7/2009, 15:06




solitamente i teatri sono tutti uguali, accanto all' uscita c'e' una scala che porta dietro le quinte.

Sogghigno', stavolta.

Ed i camerini sono abbastanza distanti, dalle scale.
Ho pensato dunque di trovarti qui.


avanzo', con l' intenzione di spingerlo al muro.
 
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Recchan
view post Posted on 22/7/2009, 15:10




<< Mi soprende il fatto che l'abbiano lasciata passare >>
Lo vide avvicinarsi ancora e fece involontariamente un passo indietro. Non riusciva a distogliere lo sguardo dall'altro per qualche strano motivo.
<<...ha bisogno di qualcosa...? >> fece cauto.
Non si sentiva tanto sicuro.
 
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