Il capobranco e la cucciola

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†.Doll.†
view post Posted on 7/7/2009, 21:29 by: †.Doll.†




Chandra Mayju



La ragazza camminava leggera sull'erba e sulle timide margherite che si affacciavano tra gli steli smeraldini. Che fiore volgare, la margherita. Così comune, e banale. E non c'era nulla di peggio della banalità a questo mondo. Gli eccessi, nel bene e nel male, nel bello e nel brutto, erano preferibili al grigiore monotono della mediocrità. Gli eccessi avevano fascino. Le cose banali, no.
Si chinò per strappare una piccola corolla biancastra. Continuò a camminare, lentamente, vagando per il giardino. Poco lontano c'era un'albero particolarmente frondoso, e lei persa nei suoi pensieri, con la piccola margherita che sfiorava la stoffa color fiordaliso della lunga gonna che indossava, si avvicinò e senza neanche guardare in su, distrattamente, si issò agile sul ramo più basso. Appoggiò la schiena contro il tronco scuro e rugoso. Ne sentiva la corteccia a contatto con la pelle scura della schiena, lasciata scoperta dal corto e attillato top che portava, decorato con piccoli campanelli dorati, che tintinnavano tenui ad ogni suo movimento. Se solo si fosse guardata intorno, avrebbe notato l figura appisolata qualche ramo più in alto. Ma Chandra chiuse gli occhi, godendosi la frescura dell'ombra, e con entrambe le mani portò delicatamente la margherita al viso, annusandola.
Storse il naso.
Ricordava poco e niente della sua vita in Nepal, ma in quei momenti, chiudendo gli occhi poteva ancora sentire il dolce profumo della magnolia, vedere la grazia delicata dell' orchidea e ammirare la perfetta geometria della camelia e il rubicondo bombax in fiore.
Odori e immagini di un passato remoto, sfocato come un sogno. Ricordi lontani, con il dolce sapore dell'infanzia, e di tempi ormai dimenticati. Un volto confuso che la sollevava in braccio per permetterla di annusare un fiore rosato di magnolia. Braccia sicure e protettive. Le braccia di sua madre.
Il ricordo sfumò, e si dissolse, ma Chandra non riaprì gli occhi. Sapeva che se gli avrebbe aperti sarebbe stata di nuovo a Londra, al Blank Institute. La sua nuova casa.
La passaggiata partita come una piccola esplorazione si era trasformato in un tuffo nel passato. In quel passato pieno di segreti, e doloroso. Quel passato dimenticato. Ma Chandra sapeva che se un giorno fosse riuscita a ricordare, se fosse riuscita a ricordare cosa era successo alla dolce bambina che annusava i fiori in braccio alla sua mamma, sarebbe riuscita a capire come era potuta diventare la donna spietata e crudele che quel giorno trovava rifugio dal raro sole inglese tra bassi rami frondosi e ricordi.
 
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14 replies since 7/7/2009, 18:40   232 views
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