Simple Man, Nathaniel x Artemis

Continuò a sorridere, per appoggiare una mano sulla sedia accanto a se.
"Ma certo, accomodati pure."

Seguì con lo sguardo l'altro ragazzo, con aria amichevole e cordiale.
Capiva che cercava in tutti i modi di sembrare calmo, ma invece l'aria attorno a lui era agiatata e nervosa.
"Rilassati, non hai nulla da temere, non da me almeno."

Sorrise ancora. Quel ragazzo sembrava quasi un bambino, un cucciolo che doveva ancora conoscere molto.

"Il Vento guida ogni nostra azione, forse è l'aria che ti fa agire. Comunque io sono Artemis Entreri, membro vagabondo della Confraternita dei Giganti delle Giant’s Causeway, piacere."
Si presentò, non usando ovviamente il suo nome vero, ma quello che aveva creato su misura per se qualche mese prima.

Gli sorrise ancora. Il ragazzo doveva essere proprio lontano dall'Equilibrio della Natura, solo il tempo e il Vento lo avrebbero modellato.
"Non ti preoccupare, ognuno ha il suo modo di pensare, io il mio, tu il tuo. Basta che ci sia rispetto."
Incominciò, accarezzando le pagine del libro.
"Tu a cosa credi, invece?"

Rimase sorridente alle parole del ragazzo.
Logica sensata, ma in qual modo limitata.

"E dimmi...tu cosa vedi?"

Sorrise.

"Capelli neri, non castani."
Non c'era rimporvero nella sua voce, non adesso almeno.
"E dimmi, come mai sei così restio ad utilizzare il vento?"
Chide, diretto. Lo aveva capito, non era difficile per uno con la sua esperienza.

Non era la prima volta che succedeva, non era la prima volta che sentiva una storia simile. Molti elementali rimanevano orfani per lo stesso motivo per cui nascevano.

"E come li ha uccisi?"
Chiede, pacato e sorridente.

Non era certo una cosa nuova, non era certo la prassi, ma era molto comune.

"Hai creato tu il tifone, o altri?"
Chiede, sempre gentile e pacato.