Una Mente da seviziare

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†.Doll.†
view post Posted on 13/7/2009, 22:21




"Diffettoso". Aveva visto giusto, pensava guardandolo strisciare ai suoi piedi, sporcandosi di sangue e farfugliando. Chandra aveva un vero talento nel comprendere le dinamiche inconsce e i punti deboli di una persona. Sarebbe potuta diventare un'eccelsa strizzacervelli. Ma perchè guarire qualcuno, quando è infinitamente più divertente distruggerlo? Lei si accovacciò in terra, avendo cura di non sporcarsi ne l'abito nei capelli, per trovarsi alla sua altezza

Lei è stata crudele, lei non ti ha mai amato... Perchè tu sei difettoso disse, usando le stesse parole uscite dalle sue labbra Perchè tu sei sbagliato, sei un grottesco errore della natura. Fa bene ad odiarti.

Shhh sussurrò subito dopo maternamente, con un improvviso cambio di tono Ma adesso non piangere. Ci sono io, non devi temere nulla. Vieni. Vieni qui sollevò dolcemente il suo capo chino scosso dai singhiozzi.
Non piangere, cagnolino. Seguimi, ed ubbidiscimi, e io mi prenderò sempre cura di te.

Giocherellò distrastrattamente davanti al suo volto con il rasoio di lui, ancora arrossato dal sangue, mentre i suoi occhi risplendevano di una luce sadica.

Ma dovrò fare in modo che tu non possa mai, mai dimenticare. Dovrò fare in modo che tu ricordi sempre ciò che sei, il misero cane che merita di morire. Dovrò fare in modo che tu possa ricordarti chi ti comanda, e chi è la tua Padrona in ogni momento.

Prese il suo volto tra le mani morbide, guardandolo languida

Perchè tu non possa mai dimenticare che la tua vita, è il mio giocattolo.
Sorrise soddisfatta

E ora, non muoverti, o mi arrabbierò. E tu non vuoi essere punito, non è vero?

Il rasoio scintillò, avvicinandosi al suo viso. Per la seconda volta in quella notte, l'arma fu rivoltata contro al suo padrone. La lama premette contro la carne della guancia destra, mentre lei con l'altra mano teneva saldamente William per i capelli, per impedire che si muovesse eccessivamente.
Il rasoio affondò lentamente nella pelle, aprendo un profondo taglio da cui il sangue iniziò a sgorgare copiosamente. Sollevò l'arma. Affondò di nuovo. Ancora, incidendo la sua supremazia nella sua carne, sul suo volto. E forse anche nel suo animo.
E quando finalmente finì quell'ennesima umiliazione, quella iniziazione a una nuova vita, si rialzò in piedi, e la mano in cui teneva il teneva il rasoio gocciava lentamente il sangue.

In stampatello ora, mentre il sangue colava lentamente sulle vesti, sulla guancia di lui era perfettamente visibile una scritta.

"Evil" spiegò Chandra. Evil. Male, cattivo. Così non potrai mai dimenticare.
Guardava con interesse la sua mano imporporita di sangue, rigirandosela davanti agli occhi divertiti.

Così sarò nei tuoi pensieri ogni volta che scorgerai la tua immagine allo specchio
 
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ThePumpkinKing
view post Posted on 13/7/2009, 22:33




Dolore. William urlò per il dolore mentre il suo stesso rasoio scavava la sua carne formando quell'orrida scritta sul suo volto. Lei lo aveva tenuto fermo senza che lui potesse nulla,senza ribellarsi come lei gli aveva ordinato. Da ora in poi sarebbe stato uno schiavo e aveva anche il suo marchio,un marchio del male sul suo volto. Singhiozzando si portò le mani al volto lanciando gemiti e singhiozzi mentre ora si raggomitolava a terra,ora invece tornava a strisciare sull'asfalto ai piedi di lei,l'animo distrutto così come tutto il resto. Oramai si sentiva un guscio,un guscio di ciò che un tempo era,caduto nelle mani di un abile manipolatrice che da ora avrebbe fatto di lui ciò che voleva. Ora era il suo cane a tutti gli effetti...sapeva il suo nome..lo aveva marchiato...aveva il suo corpo e la sua anima...William ansimò ancora una volta sempre più forte come avesse il fiatone mentre alzava ogni tanto lo sguardo guardandola osservarsi curiosa la mano che colava sangue e ora le goccie andavano a colare proprio sul suo volto oramai sfregiato dalla sua stessa arma. Il sapore metallico del sangue che gli giungeva fino alle labbra...del suo stesso sangue mentre poteva osservare il suo sguardo sadico e il suo volto sogghignante che da ora avrebbe guardato solamente dal basso verso l'alto.
 
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†.Doll.†
view post Posted on 14/7/2009, 17:44




Lei lo guardò con superiorità collevando un sopracciglio, divertita e disgustata da quella macabra scena, e il sangue gocciare sul volto sfigurato del suo giocattolo.

Smettila di urlare. E' inutile. Non ti può sentire nessuno, tanto. Sei mio.

E poi, mi fai venire mal di testa si lamentò, massaggiandosi una tempia con la mano sporca, e sbuffando.
Dannazione, sibilò, quando si rese conto di aver macchiato la pelle di velluto del suo volto di sangue. Guarda che mi hai fatto fare!

Sbuffò di nuovo, tentando di pulirsi con il dorso della mano.

Devi imparare ad accettare la tua condizione disse con il tono di una regina che istruisce e rimprovera un servo negligente In ogni caso è una ferita superficiale, e non hai diritto di lamentarti.

Non proprio superficiale, a dire il vero, ma quelli erano particolari senza importanza, per lei.

E ora, alzati. Questa notte non è ancora finita. E io voglio che il mio cagnolino sia addestrato per bene, prima di lasciarlo andare...

Avanti, alzati! si spazientì In piedi! ordinò, assestandogli un calcio in pancia. Colpì di punta. Un gesto quasi misericordioso da parte sua, considerando gli altissimi tacchi a spillo che portava.
 
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ThePumpkinKing
view post Posted on 14/7/2009, 21:08




Il calcio lo colse in pieno costringendolo a mettersi ventre all'aria con una mano che subito corse al fianco per reggersi la parte colpita. Per essere una donna glie lo aveva sferrato con una forza inaspettata. Si tirò a sedere tirando il fiato,mentre dalla guancia ancora gocciolava del sangue. Ignorò il bruciore che gli causava per poi tirarsi in piedi. . Si resse il fianco continuando a tirare il fiato mentre la guardava negli occhi,quegli occhi carichi di follia e di piacere nel vederlo così malridotto e sottomesso. Gli aveva detto che era tempo che lui fosse istruito anzi addestrato..addestrato per bene proprio come un cane..prima di lasciarlo andare. Dunque...dunque sarebbe davvero vissuto...eppure sapeva che non si sarebbe liberato di lei. Da ora e per sempre sapeva di essere suo.
 
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†.Doll.†
view post Posted on 15/7/2009, 00:25




Bene. Bravo cucciolo
Disse soddisfatta, e gli diede le spalle, voltandosi verso il cadavere del suo cliente. Una mossa che, in un'altra situazione, avrebbe potuto rivelarsi fatale. Sarebbe stato facile per lui sorprenderla alle spalle e porre fine alla sua vita, come a quell notte d'incubo. Ma Chandra era certa della totale sottomissione di William e del grande timore che nutriva nei suoi confronti.
Si accovacciò nuovamente in terra, dandosi da fare per frugare tra le tasche del suo cliente. Trovò un portafoglio di cuoio nero, lo aprì e contò rapidamente i soldi, infilandoselo in tasca. Non era ciò che stava cercando, ma sarebbe stato sciocco lasciarli lì. E poi così avrebbe sviato la polizia sul movente, facendo credere che si trattasse di un semplice furto finito male. Abbastanza frequente, in quella zona.
Niente. Ciò che voleva doveva essere nelle tasche anteriori dei pantoloni, e l'uomo giaceva a pancia in giù. Lo girò storcendo il naso, e la testa -gli occhi vitrei spalancati e sporchi di rosso- collegata al resto del corpo solo attraverso un lembo di pelle, assunse una posizione così innaturale da far gelare il sangue nelle vene. La ragazza non vi badò, rialzandosi finalmente in piedi, con in mano un piccolo cellulare nero.

Sorridendo, lo porse a William.

Ecco. Filo diretto con l'Inferno, cagnolino.
Ti chiamerò qua, e ti darò istruzioni.
Perchè vedi, c'è una cosa che devi fare per me....

Prese la mano di lui, chiudendola attorno al cellulare.

D'ora in poi, niente più vittime laide, o esseri abietti. Da ora in avanti, ucciderai chi ti dirò io, ed entro una data prefissata. Da ora in avanti, tu sarai il mio braccio che vibrerà il colpo.
E guai a disubbedirmi. O giuro
-disse, afferrando il suo mento con la mano -che ti troverò. E ti torturerò fino a quando non rimpiangerai di essere nato, e non mi implorerai di donarti la morte. E sai, non so se sarò così brava da concedertela prima di essermi divertita fino alla nausea, con te...

Sorrise nuovamente.

Qualche domanda, cucciolo? chiese, socchiudendo gli occhi. Se gli irbis fossero stati in grado di fare le fusa, in quel momento sarebbe stato quel basso e rassicurante rumore a scivolare fuori dalle labbra di Chandra.
 
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ThePumpkinKing
view post Posted on 31/7/2009, 22:07




William osservò quel cellulare e dietro di lui la mano di lei. Il braccio che risaliva e portava fino a quel volto soddisfatto che nascondeva dietro la faccia da giovane ragazza un anima quanto mai nera e sadica. Quella faccia che oramai si sarebbe posata molte volte su di lui mentre lui inginocchiato avrebbe chinato il capo in attesa di ordini. E uno era appena arrivato. Avrebbe...avrebbe dovuto uccidere..Uccidere e non certo secondo il suo codice morale,no sarebbe stata lei a decidere chi doveva morire. E sarebbero state persone innocenti. E lui...lui avrebbe obbedito e per ogni omicidio avrebbe lasciato un pezzo della sua anima già contorta. Lui scosse la testa come a rispondere alla sua domanda. Non aveva nulla da dire..Non c'era nulla da dire,qualsiasi cosa avrebbe chiesto avrebbe semplicemente aumentato le sue sofferenze. Aveva capito di non poter nulla contro di lei,contro quella donna. Aveva perso su tutta la linea e ora lei si prendeva sia lui che la sua stessa anima come un trofeo.Lo avrebbe usato e fatto impazzire...forse alla fine lo avrebbe ucciso e così miserevolmente sarebbe finita la sua crociata. Sarebbero morti i suoi propositi..Sarebbero scorsi via come il sangue delle vittime che da ora avrebbe eliminato. E alla fine di lui non sarebbe restato che un guscio vuoto..oppure un vero e perfetto cucciolo agli ordini esclusivi di lei. Lo chiamava cucciolo dopotutto..Un nome che in altri casi avrebbe odiato. Ora invece era proprio ciò a cui somigliava,a cui avrebbe somigliato per lungo tempo. Ma uno di quei cani usati per sbranarsi..per uccidere anche contro la loro volontà. Uno strumento...e nulla di più..
 
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†.Doll.†
view post Posted on 31/7/2009, 23:42




Lui non replicò. Chandra ridacchiò. Forse un po' aveva esagerato... aveva giocato con la sua mente come una bambina con la creta. Forse era stato un po' troppo, per una sola serata. Probabilmente aveva minato la sua psiche in modo irreversibile; magari aveva anche fatto scattare un processo degenerativo, che forse un giorno sarebbe sfuggito dal suo controllo. E chissà, un giorno si sarebbe abbandonato a quei sadici piaceri per una sua scelta, e non per il volere della ragazza. Forse avrebbe dovuto essere più cauta...forse...
Forse. Perchè non rimpiangeva ciò che aveva scatenato, e che ora rischiava di travolgere William come un fiume in piena. Perchè si era divertita, e questo bastava a far passare tutto in secondo piano.
E se l'uomo fosse sfuggito troppo al suo controllo, se un giorno si fosse svicolato dal potere che lei esercitava su di lui, se si fosse rivelato un avversatio, o addirittura un pericolo...Allora non avrebbe esitato ad ucciderlo.
E ovviamente gli avrebbe riservato un trattamento speciale. Molto speciale. I cani non devono mai mordere la mano del proprio padrone. E lei non sarebbe stata così clemente da sottoporlo a una semplice soppressione. Niente cose rapide ed indolori. Soprattutto indolori.

Ah, ricordati: non puoi sfuggire a ciò che ti ordinerò, nè ingannarmi, perchè verrò a sapere della notizia dai giornali. Devi lasciare i corpi in zone molto visibili.


Questo era l'ultimo appunto. Il suo compito quella notte era finito. Ma il divertimento era appena cominciato.

Ti chiamerò presto.
Bene... allora, questo è tutto, William.
ghignò E' stato un piacere giocare con te. Stammi bene, mio piccolo cagnolino. Io ci tengo ai miei animaletti, e non voglio che li succeda nulla di male.

Lo carezzò sulla guancia ferita, e con voce melliflua. Si avvicinò. Sempre di più. I loro volti vicinissimi, sembrava che lei lo volesse baciare. Socchiuse gli occhi. Sentiva il respiro agitato di lui sul suo viso. Ancora più vicina. Schiuse le labbra.

Ma non ci fu nessun bacio. Le sua labbra si chiusero accanto alla bocca dell'uomo, mordicchiando dolcemente la pelle con i canini acuminati.
Lo sbeffeggiò con una risata, prima di allontarsi e, voltate le spalle al cadavere e all'uomo, di avviarsi lentamente lungo la via buia, ancheggiando sugli alti tacchi, fino a quando l'odore sensuale della sua pelle non scomparve nell'aria scura.



 
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