| "Diffettoso". Aveva visto giusto, pensava guardandolo strisciare ai suoi piedi, sporcandosi di sangue e farfugliando. Chandra aveva un vero talento nel comprendere le dinamiche inconsce e i punti deboli di una persona. Sarebbe potuta diventare un'eccelsa strizzacervelli. Ma perchè guarire qualcuno, quando è infinitamente più divertente distruggerlo? Lei si accovacciò in terra, avendo cura di non sporcarsi ne l'abito nei capelli, per trovarsi alla sua altezza
Lei è stata crudele, lei non ti ha mai amato... Perchè tu sei difettoso disse, usando le stesse parole uscite dalle sue labbra Perchè tu sei sbagliato, sei un grottesco errore della natura. Fa bene ad odiarti.
Shhh sussurrò subito dopo maternamente, con un improvviso cambio di tono Ma adesso non piangere. Ci sono io, non devi temere nulla. Vieni. Vieni qui sollevò dolcemente il suo capo chino scosso dai singhiozzi. Non piangere, cagnolino. Seguimi, ed ubbidiscimi, e io mi prenderò sempre cura di te.
Giocherellò distrastrattamente davanti al suo volto con il rasoio di lui, ancora arrossato dal sangue, mentre i suoi occhi risplendevano di una luce sadica.
Ma dovrò fare in modo che tu non possa mai, mai dimenticare. Dovrò fare in modo che tu ricordi sempre ciò che sei, il misero cane che merita di morire. Dovrò fare in modo che tu possa ricordarti chi ti comanda, e chi è la tua Padrona in ogni momento.
Prese il suo volto tra le mani morbide, guardandolo languida
Perchè tu non possa mai dimenticare che la tua vita, è il mio giocattolo. Sorrise soddisfatta
E ora, non muoverti, o mi arrabbierò. E tu non vuoi essere punito, non è vero?
Il rasoio scintillò, avvicinandosi al suo viso. Per la seconda volta in quella notte, l'arma fu rivoltata contro al suo padrone. La lama premette contro la carne della guancia destra, mentre lei con l'altra mano teneva saldamente William per i capelli, per impedire che si muovesse eccessivamente. Il rasoio affondò lentamente nella pelle, aprendo un profondo taglio da cui il sangue iniziò a sgorgare copiosamente. Sollevò l'arma. Affondò di nuovo. Ancora, incidendo la sua supremazia nella sua carne, sul suo volto. E forse anche nel suo animo. E quando finalmente finì quell'ennesima umiliazione, quella iniziazione a una nuova vita, si rialzò in piedi, e la mano in cui teneva il teneva il rasoio gocciava lentamente il sangue.
In stampatello ora, mentre il sangue colava lentamente sulle vesti, sulla guancia di lui era perfettamente visibile una scritta.
"Evil" spiegò Chandra. Evil. Male, cattivo. Così non potrai mai dimenticare. Guardava con interesse la sua mano imporporita di sangue, rigirandosela davanti agli occhi divertiti.
Così sarò nei tuoi pensieri ogni volta che scorgerai la tua immagine allo specchio
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