allenamento

Se gli piacevano? Oh si, poteva dire che erano stati una delle poche motivazioni che avevano spinto la sua vita. Le sue muse personali. Una pericolosa droga sempre più invadente ogni volta che si progettava un nuovo lavoro e azionarle...a volte gli effetti provocati gli donavano un'eccitazione pari, se non superiore, a quella del sesso. Ma lui è pazzo, ricordiamocelo, pazzo da legare.
"Ne fabbrico dal primo anno del liceo."
Ammette senza remore, rispondendo al sorriso della ragazza.
Si sta aprendo, a quanto pare.

Sorrise sornione alla domanda di Rukia.
Perchè si trovava lì? Aveva fatto la stessa domanda all'Inquisitore Supremo poco tempo prima. Ma infondo non era una domanda poi così scontata.
Mosse qualche passo in sua direzione, mandentendo una certa distanza, anche se breve.
"Come ho detto prima sono qui come alleato. Il signor Sumeragi urge di personale competente per i suoi obbiettivi, condivisi dagli Inquisitori tutti, e ha scelto me."
Si gongolò mentalmente della scelta di Subaru. Lo aveva reso libero.

"No? Dove le pare di avermi già visto? Sono curioso, non sapevo di essere famoso."
Sorride genitle a Rukia.
Forse i giornali avevano messo la sua foto dopo gli arresti. Strano...di solito le questioni militari rimanevano all'interno dello stesso, difficilmente ne uscivano, nel caso frammentate.
Seguì con lo sguado i movimenti della ragazza, la vide scivolare e si portò affianco a lei, porgendole una mano guantata per aiutarla ad alzarsi.
"Dovrebbe fare più attenzione. Finirà per farsi male."
Non aveva l'aria di un rimprovero, ma di un dolce consiglio.

"Prego"
Le disse mentre l'aiutava ad alzarsi in piedi.
Mosse le dita dentro la pelle scura dei guanti. Con il passare del tempo quei foderi per la carne si stavano facendo realmente fastidiosi. Gli sudavano le mani all'interno.
Che domanda interessante.
"In un certo senso si. Anche se tecicamente non possono, solo alcuni posso percepire la loro voce."
Rispose senza andare nei dettagli. Alla fine dei conti era un gentiluomo, non era nel suo essere parlare di brutezze o cose simili con una ragazzina, sempre che non fosse stato necessario. Ora non lo era proprio.
"E lei signorina Kuichiki cosa ci fa qui?"
Probabilmente era una giovane Hunter, ma voleva sentire le sue parole.

Lasciò la mano della ragazzina, ritraendo poi il braccio al corpo.
"Oh, invece io e loro siamo sempre andati d'amore e d'accordo."
La stessa mano che prima aveva porso a Rukia ora salì verso il proprio viso. La guardò. Probabilmente non sarebbe successo niente se avesse tolto il guanto...e prima o poi doveva scoprirlo.
"La vedetta quindi...si dice che l'odio porti solo altro odio. Lei è coscente che molte delle creature sovrannaturali sono innocenti di reati? Al contrario di molti umani."
Lui compreso, ma questa era un'altra storia.
Prese a sfilarsi il guanto destro, lentamente, dito per dito, centimetro per centimetro.

Sentì l'attenzione della ragazza sulla sua mano, i suoi occhi che fissavano la pelle scura dei guanti in forte contrasto con la sua carnaggione chiara.
Il frusciare dell'indumento costatà che ora la mano era libera.
Dalla sua posizione Rukia poteva vederne solo il dorso, mentre Zolf ne studiava il palmo.
Non accadde nella.
Ghignò lieve mentre andava a sfilarsi anche l'altro guanto.
"Neanche noi umani esitiamo ad uccidere. E poi...dovreste punire anche molti all'interno di questa Fortezza, probabilmente a partire dall'Inquistore Supremo."
Rispose mentre infilava in guanti in tasca.

Quella vocina non aveva tutti i torti, probabilmente Rukia non si era mai trovata davanti ad una persona così apparentemente normale e al contempo estremamente pericolosa.
Notò lo sguardo perplesso della ragazza. Non era ancora il tempo di accontantare la sua curiosità.
Le braccia rimasero stese lungo il corpo, forse la giovane riusciva a scorgere qualche tratto scuro sui palmi se avesse tentato di sbirciare.
"Si, lo so bene signorina Kuichiki."
Non per nulla, lui era il primo tra gli eretici.

Quella mano? Forse Rukia credeva che fosse solo una mano il suo segreto. Un segreto poi non così tanto segreto, visto che molta gente - più del dovuto- ne era a conoscenza. Il Governo, l'Esercito, l'Inquisitore Supremo e qualche suo sottoposto...troppa gente per definiro un segreto. Perchè non rivelarlo anche a quella ragazzina, visto che c'era?
Ridacchiò alle parole di Rukia.
"Mi spiace, temo di non poterle cedere il posto."