il bambino della panchina, luis e chin'iso

si era ritrovato ancora una volta al cimitero.
davanti a quella tomba senza nome, dimenticata, nera con davanti una piccola rosa.
nera anch'essa.
Per chi passava davanti a quella tomba vedeva ogni volta una rosa di un colore diverso.
Magari non era cosi dimenticata.
Chi si addentrava nel cimitero, verso il tramonto potevano vedere un piccola figura parlare con quella tomba.
Come sempre accarezzava la lapide sedendosi vicino e parlando sommessamente

Lui rimase in camera per poco, giusto il tempo di rivestirsi.
Passando nel corridoio dette un' ultimo calcio a Rey per farlo tacere e proseguì uscendo dall' istituto.
Le 4.37.
Sospiro' e nel passare vicino alla staccionata del cimitero, bassa ed in ferro, non pote' non alzare lo sguardo.
Un panorama ricorrente per lui.
Eccetto per un particolare.
Si accorse del ragazzino e sbuffo' entrando nel cortiletto, silenziosamente.
Proseguì finche' non gli fu alle spalle.

accarezzò la tomba di fronte a lui
mentre prendeva la rosa per sostituirla con un altra di colore bianco stavolta
sai ho paura di essermi sbagliato su quello che ti dicevo
si asciugo una lacrima con il palmo della mano
però non riesco a provare odio

...
Si inginocchio' dietro di lui ed abbasso' o sguardo, poi gli porto' una mano davanti ad entrambi gli occhi, piano, per non farlo spaventare.
con l' altro braccio lo strinse a se', quasi ad abbracciarlo da dietro.
L' ira e la follia l' avevano investito di colpo e non si era potuto controlare...
Mai era successo a quel modo.
Deglutì, sperando che i ragazzino rimanesse ancora per un po' tra le sue braccia.

ti prego lasciami andare... vorrei stare solo
disse senza alcuna inflessione di voce...
aveva capito che era chin'iso...
il suo calore...
lo riconoscerebbe tra mille.
Ma le parole di prima l'avevano ferito veramente.
Voleva solamente stare da solo, davanti alla SUA tomba.

non rispose e tolse solamente la mano, continuando a tenerlo pero' stretto a se'.
...rimani un po' così, ti prego.
mormoro' al suo orecchio, quasi come una supplica.

non dovresti essere qui
disse solamente
è lui di cui ti parlavo sai?
torno a rivolgersi alla tomba

...lo so.
si allungo' per dargli un piccolo bacio sulla guancia e torno' a stringerlo, tenendolo un po' su con un ginocchio.
..?
guardo' la tomba stranito

magari ti starebbe stato simpatico
accenno un sorriso
ma non posso saperlo in fondo...
ritorno malinconico

...questa non e' la tomba del tuo Sole, vero?
chiese capendo, in parte.
Sospiro' e lo strinse un po' di piu', accarezzandogli la testa

no...
gli disse sempre continuando a non osservarlo, ma accarezzandoli un braccio
lui il mio sole non l'ha mai conosciuto ma ne ha sentito spesso parlare disse a chin'iso
vero luis?

...!?
volto' appena il ragazzino come per chiedergli spiegazioni, poi capì del tutto.
il tuo doppio...non e' così?
gli accarezzo' una guancia

no il doppio sono io... non lui
si volto a guardarlo

...
lo guardo' negli occhi per un po', poi lo strinse al suo petto accarezzandogli la nuca.
...mi dispiace.
sussurro' per poi dargli un bacetto sulla fronte

e per cosa?
fece un sorriso amaro
in fondo hai appena detto che non ti importa